Importanza della community nel mondo NFT

Importanza della community nel monmdo NFT

Se sei un appassionato di NFT, un collezionista di NFT, un artista di NFT o vuoi far parte della community di NFT, devi assolutamente essere su Discord.

Discord e Twitter sono i giornali del mondo NFT e Crypto.

Se volete avere successo in questo settore, dovete capire come sfruttare questi strumenti.

Altri dicono che Discord è il portale del Metaverso. In definitiva, chiunque voglia saperne di più può iniziare a iscriversi ai server Discord.

Ci sono migliaia di server discord legati agli NFT e non trovare quelli giusti vi farà perdere molto tempo.

Ogni giorno appare un nuovo gruppo discord sul server NFT e noi siamo qui per aggiornare regolarmente il miglior server Discord NFT.

Segnalibro questo articolo e controllare questa pagina regolarmente!

A cosa serve la community

In generale, la community si riferisce ai possessori di un progetto NFT.

Prima del drop di un NFT, la comunità è un termine più ampio e si riferisce a coloro che si impegnano con il progetto sui social media e a coloro che cercano di coniare.

Dopo il conio, la comunità è costituita dai titolari di un progetto NFT che spesso comunicano attraverso le esclusive chat di Discord.

La comunità è un termine spesso usato nello spazio NFT ed è un aspetto importante da considerare quando si cerca di acquistare un NFT.

È importante notare che il numero di utenti in un Discord non è una rappresentazione molto accurata per capire se il progetto avrà successo e se la comunità è forte.

Numerosi progetti assumono influencer per promuovere il drop, portando i fan più occasionali dell’influencer a unirsi al Discord.

Un numero elevato di utenti nel Discord non equivale a una comunità forte.

I progetti utilizzano anche numerose tattiche promozionali per convincere più utenti a unirsi a un Discord e sfruttano l’elevato numero di persone all’interno di un Discord come tattica di marketing (utilizzando la FOMO – fear of missing out).

Un esempio comune di questa tattica è l’organizzazione di una prevendita o l’assegnazione di posti in whitelist accessibili solo se si è in grado di invitare cinque persone nel Discord.

In questo modo, gli acquirenti della prevendita diventano obbligati ad attirare l’attenzione sulla chat di Discord, anche se il loro livello di coinvolgimento effettivo è molto basso.

Una comunità forte è spesso il risultato di persone attive, amichevoli e con una visione a lungo termine del progetto all’interno di Discord.

Per Blockchain NFT Italia, la più grande community italiana relativa agli NFT, non considera il numero di utenti un buon indicatore di una forte comunità.

Blockchain NFT Italia considera una comunità forte se ci sono molti detentori a lungo termine, non persone che cercano di fare un rapido guadagno sul progetto.

L’acquisto di un NFT spesso garantisce l’accesso a Discord esclusivi, dove l’unico modo per accedere al canale è essere proprietari del progetto.

La comunità può diventare più esclusiva con il passare del tempo all’interno di un progetto.

Coloro che erano interessati e coinvolti sui social media non saranno più considerati parte della comunità una volta terminato il conio (poiché non sono titolari, è probabile che siano inattivi).

Dopo la coniazione, le persone saranno generalmente considerate parte della comunità solo se sono titolari del progetto.

I titolari di un progetto sono spesso più propensi ad essere amichevoli, poiché credono nel progetto.

Come scegliere un deumidificatore

come scegliere un deumidificatore

Un buon deumidificatore è quello che consente a tutti gli effetti di ottenere un buon risultato finale, ovvero quello di rendere l’aria di una stanza piacevole da respirare.

Scopriamo assieme come questo strumento deve essere scelto affinché la possibilità di ottenere degli ottimi risultati possa essere sempre presente.

Elenchiamo alcune caratteristiche di cui tenere conto secondo il sito I Migliori.

Il deumidificatore e le sue dimensioni

Il principale aspetto che occorre necessariamente considerare è quello relativo alle dimensioni.

Questo criterio tende a essere fondamentale dato che, a seconda del mobile o zona dove va posizionato, un oggetto ingombrante potrebbe essere poco piacevole da usare.

Pertanto analizzare la dimensione dello strumento rappresenta una scelta ottimale in quanto, grazie a tale criterio, è possibile avere l’occasione di ottenere un successo incredibile.

Il deumidificatore e la potenza di aspirazione

Con questo criterio si intende semplicemente la portata di azione dell’elettrodomestico.

In questa circostanza è importante considerare la capienza della stanza nella quale deve essere posizionato l’elettrodomestico.

Se si è in possesso di ambienti non eccessivamente spaziosi, quindi piccole camere, è possibile acquistare uno strumento che potrà essere posizionato in un angolo e che consente di rimuovere l’umidità.

Se invece l’ambiente da trattare ha una dimensione elevata, occorre necessariamente acquistare uno strumento che sia abbastanza potente.

Ecco quindi come scegliere il deumidificatore in base a questo tipo di caratteristiche ed essere certi che il risultato sia la totale assenza di umidità nei vari ambienti.

Lo spostamento

Quando si deve scegliere questo strumento occorre assolutamente valutare l’eventuale presenza delle ruote o comunque acquistare uno strumento che sia leggero.

Grazie a questo tipo di caratteristica si ha la concreta occasione di usare l’articolo in tutta la casa, senza doverlo necessariamente lasciare fisso.

Occorre quindi valutare tutti questi criteri grazie ai quali è possibile avere l’opportunità di ottenere un risultato finale piacevole.

Il serbatoio e la sua capienza

Ogni deumidificatore possiede un serbatoio che contiene l’acqua.

In questo caso, a seconda dell’utilizzo che viene effettuato, è possibile scegliere un deumidificatore che ha un serbatoio con una capienza differente.

Per esempio uno da un litro che viene usato con costanza potrebbe richiedere lo smontamento e lo svuotamento dell’acqua per poi farlo tornare in funzione.

Ecco quindi che in base a tutti questi criteri è necessario valutare quanto deve essere capiente il serbatoio, evitando quindi una costante operazione di manutenzione.

Il deumidificatore e le sue funzioni

Bisogna sempre valutare quali sono tutte le funzioni che possono essere sfruttate del deumidificatore.

Per esempio è possibile scegliere la possibilità di azionare la funzione turbo oppure ridurre al massimo le tempistiche di uso e la velocità di aspirazione.

Ad aggiungersi a questo particolare criterio vi è il timer che permette a tutti gli effetti di ottenere un ottimo risultato, evitando quindi che il deumidificatore non venga sfruttato al pieno delle sue potenzialità.

Il materiale del deumidificatore

Infine, come criterio necessario per scegliere un ottimo deumidificatore, bisogna valutare la qualità del materiale che lo caratterizza.

Meglio puntare su uno strumento resistente che ha meno funzioni che uno che, invece, tende a essere ricco di caratteristiche e funzioni e che si palesa come troppo fragile.

Ecco quindi che questo insieme di aspetti garantisce l’occasione di ottenere il migliore dei risultati finali e permette di mantenere l’ambiente della propria casa perfetto sotto ogni ottica.spostamento del deumidificatore

Docking station: cos’è e a cosa serve

Docking station

Anche se restano una tecnologia ancora poco utilizzata, le docking station possono rivoluzionare il modo di rapportarsi alla tecnologia.

Questa tecnologia nasce come una periferica diversa da quelle che si è abituati a vedere.

La docking station si proponeva infatti di aumentare le funzioni disponibili sul computer portatile al quale essa è connessa al fine di conferirgli qualità per ora associato solo a computer fissi.

Se in passato la destinazione d’uso, di sviluppo e quindi di utilizzo, era proiettata verso i pc oggi questa tecnologia sta dimostrando di essere quantomai plastica e di potersi adattare anche ad una configurazione mobile avendo nello smartphone il suo nuovo interlocutore.

Se fino a non molti anni fa questo connubio appariva di più utopistiche visioni, oggi la connessione tra smartphone e docking station è possibile, si può sfruttare quindi ogni funzionalità del proprio dispositivo con l’attenuante assai gradita della totale assenza di fili e cavi utili alla connessione.

La relazione con la tecnologia per questo ne risulta migliorata, l’uso di una docking station è particolarmente intuitivo oltre che abbordabile sotto l’aspetto economico.

Come in ogni settore di mercato, quello relativo a questa tecnologia si stratifica comprendendo modelli di riferimento per la fascia bassa, media e alta ma in linea generale esistono modelli validi che combinano performance eccellenti ad un giusto prezzo.

Docking station come è fatta

Ad un primo contatto la docking station ricorda la forma e le sembianze di un caricabatteria, questi dispositivi offrono molte caratteristiche utili a semplificare la vita quotidiana.

La prima caratteristica risiede nella praticità d’utilizzo, le docking station possono essere utilizzate per ampliare il comparto del proprio pc relativo agli ingressi disponibili.

Eseguendo varie operazioni di copia e incolla da più periferiche si può essere bloccati da incompatibilità tra periferica dalla quale si vuole copiare un contenuto e ingresso del pc.

Attraverso l’utilizzo di una docking station si può risolvere questo problema in quanto questo strumento utilizza una porta d’ingresso del proprio pc mettendo a disposizione dell’utente molte tipologie di ingresso.

Un altro scopo per il quale si deve optare per l’utilizzo del proprio pc in combinazione con una docking station risiede nella capacità di memoria del pc stesso.

Molti sono i casi in cui non si ha spazio a sufficienza per memorizzare contenuti importanti.

Oltre ad offrire una compatibilità più ampia di ingressi questi strumenti danno la possibilità di aumentare la capacità di memoria del proprio processore fungendo da hard disk esterno.

Con un riferimento specifico a chi lavora quotidianamente nel settore di grafiche e video, le docking station offrono la possibilità di essere collegate a più schermi contemporaneamente.

Questo dettaglio è fondamentale per un team di collaboratori che in questo modo possono avere libero accesso al lavoro di ognuno.

In base al budget che ci si propone esistono molti articoli che montano ingressi con performance superiori come le porte USB 3.0 piuttosto che un numero di ingressi HDMI superiore o uno spazio di archiviazione basato su memorie più veloci come le DDR4.

Questi ultimi tre elementi rappresentano quindi le principali variabili sulle quali basare la propria scelta.

Un modello che soddisfi queste preferenze dovrebbe soddisfare le esigenze di un vasto pubblico di utenti.

Il nemico degli investimenti in It: il bilancio

innovazione

Una ricerca commissionata da Unisys e condotta presso i Ceo di imprese europee con oltre 500 persone porta alla luce un quadro dominato da una tecnologia di sussistenza.

Poco lo spazio per l’innovazione.

Unisys ha realizzato una ricerca sulle politiche di investimento delle imprese europee in ambito It.

L’ha commissionata e fatta realizzare a Taylor Nelson Sofres nell’ultimo trimestre dello scorso anno.

Per portarla a termine sono state condotte interviste telefoniche con 250 Ceo del Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Spagna, Portogallo e Paesi Bassi.

Tutti gli intervistati appartenevano a realtà aziendali con oltre 500 addetti.

L’indagine ha sottolineato come in Europa, nella maggior parte delle società, vi siano potenziali conflitti tra le politiche societarie e i vantaggi commerciali e di business.

I risultati della ricerca, infatti, hanno evidenziato come le esigenze di bilancio delle aziende abbiano maggiore influenza nella scelta delle infrastrutture tecnologiche.

Il 47% dei responsabili It, infatti, ha ammesso che le spese finalizzate all’innovazione tecnologica e commerciale, oltre a quelle destinate alla soddisfazione della clientela, trovano ostacolo nelle anelastiche procedure aziendali di acquisto.

Il fatto porta a una complessiva carenza di investimenti in sistemi informatici.

Ovvero, la chiusura dei conti trimestrali ha sempre la meglio sui vantaggi degli investimenti a lungo termine.

Interessante è il dato per il quale il 25% delle imprese intervistate sostiene di spendere parte del proprio bilancio in tecnologia ritenuta ordinaria, ovvero quella che consente all’azienda di sopravvivere, anziché di incamminarsi sulla via dell’innovazione.

Tecnologia di sussistenza, verrebbe da chiamarla.

Un altro dato critico emerso dall’indagine riguarda la scarsa diversificazione dei fornitori It.

Il 43% degli intervistati conferma che la propria società privilegia i rapporti già consolidati rispetto a nuovi fornitori, nonostante il 29% di essi sostenga che il fatto sia limitativo dell’attività aziendale e un altro 24% ritenga che ciò ostacoli il conseguimento degli obiettivi di business a lungo termine.

Altra opinione comune emersa dallo studio commissionato da Unisys è quella che stabilisce che rinnovare gli attuali processi aziendali rappresenti una sfida troppo onerosa.

In particolare, l’82% degli intervistati conferma la cautela finanziaria che caratterizza l’Europa sostenendo che le divisioni acquisti sono ancora molto influenti quando si tratta di prendere decisioni sui sistemi It, mentre il 46% delle imprese ammette che la scelta di nuovi fornitori e l’acquisto di infrastrutture innovative sia abbastanza difficile nell’attuale contesto aziendale.

Il Meta-TAG “description”

meta-tag description

Dopo il titolo e le keyword in una pagina web non può mancare anche il meta-tag “description”, utile a descriverne il contenuto.

Questo TAG viene letto, interpretato e visualizzato in maniera diversa da ciascun motore di ricerca, seppure nel corso degli ultimi anni queste differenze sono diminuite sensibilmente.

La sintassi corretta è:

<META NAME=”Description” CONTENT=”la nostra descrizione di un paio di frasi”>

Nel dettaglio: Google non utilizza la description presente nel codice come descrizione dei listing.

Preferisce crearla prendendo dal testo della pagina alcune parole prossime ai termini digitati nella query, evidenziati in grassetto.

La description da noi inserita nella pagina torna utile quindi solo se contiene i termini della query, perchè è fra le prime parti di testo che lo spider di Google troverà nella pagina.

I punti di sospensione che alle volte appaiono, significano che il sistema ha prelevato la parte di testo successiva da un punto diverso della pagina.

Il prezioso TAG torna utile anche per tutte quelle pagine che non hanno contenuto testuale.

Quando questo è completamente assente il sistema si trova costretto ad usare la description per intero.

Non solo, la descrizione della nostra pagina all’interno dei risultati di ricerca di Google è garantita anche in mancanza del TAG in questione, caso in cui viene utilizzata l’eventuale descrizione fornita dagli editor di DMOZ, directory partner di Google.

Può anche accadere che google non abbini nessuna descrizione ad una pagina, anche se presenta contenuto testuale e description.

Accade quando la pagina non è ancora stata visitata e catalogata dallo spider di Google, ma solamente inserita nel database come conseguenza di uno o più link che a questa riportano.

Yahoo! utilizza in modo ancora più marcato il lavoro degli editor della sua directory.

Ogni volta che riesce abbina sia il titolo che la descrizione scritta dai sui dipendenti e quando il sito non è inserito nella directory utilizza il TAG description insieme a parti di testo vicine ai termini della query, usando i punti di sospensione per facilitare la distinzione fra le due parti.

Simpatico notare come le due realtà acquisite da Yahoo!, AlltheWeb e AltaVista, visualizzino la descrizione fornita dagli editor di DMOZ nel caso in cui la pagina non abbia contenuto o description.

Per concludere, viste le numerose situazioni che si possono presentare, l’unico consiglio è di utilizzare sempre il TAG in questione, ponendo particolare attenzione al contenuto, sia come senso complessivo delle frasi che come numero e posizione al suo interno delle keyword che interessano.

Successivamente possiamo applicarci per avere inserito il nostro sito in DMOZ ed eventualmente nella directory di Yahoo! con la descrizione più corretta possibile, soprattutto che evidenzi i fattori di distinzione dell’attività.

Uno spam pericoloso

spam email

Gli utenti Internet italiani stanno sperimentando in questi giorni un assalto di truffe via email (email phishing) come mai prima.

Gli osservatori di settore e le rilevazioni di SalvaPC confermano peraltro anche per l’Italia un aumento consisente dello spam ingannatore e truffaldino.

 

I CASI PIU’ FREQUENTI

 

Oltre al citato caso dell’email Poste.it (vedi SalvaPC News n. 104) da diversi giorni stanno circolando nuovi avvisi che appaiono in tutto e per tutto confezionati per trarre in inganno gli utenti di PayPal.com, il celebre servizio transattivo.

Ancora una volta sono email di vario formato e grafica pensate per ingannare: appaiono infatti spedite da PayPal e di PayPal sembrano essere i link forniti al loro interno.

Tutto falso: cliccando su quei link si approda a pagine web che hanno solo l’apparenza di quelle di PayPal e possono indurre l’utente ad inserirvi i propri dati di accesso o altre informazioni sensibili.

Se cio’ accade, quei dati finiscono immediatamente in mano dei truffatori.

Aumentano poi i tentativi di phishing che sfruttano i nomi di servizi celebri, come quelli offerti da certi istituti di credito italiani ed europei.

Cio’ significa che un’email truffaldina puo’ essere mascherata da comunicazione ufficiale di pressoche’ qualsiasi servizio finanziario e transattivo offerto online.

 

CHI E’ LA VITTIMA POTENZIALE

 

Sono in primo luogo gli utenti registrati presso siti di commercio elettronico o servizi web che trattano anche dati finanziari e carte di credito.

Poiche’ hanno un rapporto diretto con i vari PayPal, Ebay, Poste.it e gli altri autorevoli siti tirati in ballo dai truffatori, questi utenti sono i primi a poter cadere nelle email truffa.

Cio’ accade non solo perche’ talvolta ricevono comunicazioni via email dai servizi cui sono iscritti ma soprattutto perche’ lo spam truffaldino generalmente parla di problemi di database, dati cancellati oppure azioni dolose ai danni dell’account dell’utente e dei suoi soldi e transazioni.

Tutto questo suscita allarme nell’utente, che puo’ quindi essere indotto ad abbandonare la giusta prudenza e ad agire d’impulso.

 

COME RICONOSCERE IL PHISHING VIA EMAIL

 

Tra le tante considerazioni che possono aiutare a identificare un’email truffaldina, due sono quelle piu’ immediate.

La prima sta nella consapevolezza che mai, per nessuna ragione, i piu’ autorevoli siti di commercio elettronico invieranno via email una comunicazione come quelle spedite dai truffatori.

Non richiederanno mai via email che una nuova password venga inserita o che vengano nuovamente forniti dati cancellati per errore o rubati, tutte eventualita’ piu’ volte individuate all’interno dello spam truffaldino.

Questa consapevolezza deve indurre a ritenere del tutto fasulle email con questi contenuti anche se in apparenza spedite proprio dai siti di e-commerce con cui si hanno contatti e rapporti.

La seconda e’ piu’ tecnico e riguarda l’analisi del messaggio.

In un tipico messaggio di phishing, infatti, viene fornito un link per accedere ad una pagina dove inserire i propri dati.

Una pagina che non si trova pero’ sui server e sul sito legittimo ma su uno spazio web del tutto abusivo che nulla a che vedere con il nome millantato nell’email truffaldina.

Per accorgersene e’ generalmente sufficiente posizionare il cursore del mouse sulla frase linkata nell’email: in questo modo il software di posta elettronica consente di visualizzare quale collegamento si cela in verita’ dietro quella frase, un collegamento che invariabilmente non coincide con quanto dichiarato nell’email.

Allo stesso modo e’ anche possibile salvare il collegamento ed incollarlo in un editor testuale, come notepad: saltera’ immediatamente all’occhio che non si tratta di un link legittimo ma di un link ad un sito sconosciuto di cui diffidare.

 

COME DIFENDERSI

Lo spam commerciale tradizionale, cosi’ come quello legato al phishing, in questi mesi sta diversificando ulteriormente i propri modelli distributivi, apparendo sempre diverso, utilizzando tecniche studiate per superare i filtri di sicurezza impostati da molti provider e utenti per tenere alla larga la cosiddetta “posta spazzatura”.

Questo significa che bisogna sempre tenere alta la guardia.

Oltre a dotarsi laddove possibile di una mailbox protetta da un servizio antispam e’ sempre necessario valutare con attenzione la natura e la tipologia di qualsiasi messaggio arrivi inatteso.

Studiare l’email per stabilire se e’ legittima o rappresenta un abuso e’ questione di un attimo ma e’ un attimo che puo’ fare la differenza.

da SalvaPC News