Dermatite al seno cos’è e come trattarla

dermatite al seno cos'è e come trattarla

La dermatite al seno di una donna tende a essere una patologia che potrebbe essere leggermente complicata da dover affrontare e proprio per questo occorre necessariamente prendere in considerazione capire come sconfiggerla.

Scopriamo tutti i dettagli di questa problematica.

La dermatite al seno, cosa si intende

La dermatite al seno è un’irritazione che potrebbe colpire l’intera zona del corpo oppure solo ed esclusivamente il capezzolo.

In entrambi i casi è possibile notare come questa problematica tenda a essere particolarmente fastidiosa per le donne, visto che questo tipo di prurito potrebbe richiedere un trattamento specifico.

Come si palesa la dermatite al seno

La dermatite al seno si presenta come una sorta di irritazione che colpisce questa zona del corpo.

Nella maggior parte dei casi l’intera zona che viene colpita assume anche una colorazione rossa e questo per il semplice fatto che in corso vi è una particolare irritazione che deve essere necessariamente controllata.

Ecco quindi che grazie a queste caratteristiche di tipo estetico è possibile capire effettivamente quando si parla di dermatite e quando, invece, la situazione si presenta con altre patologie.

Cosa comporta la dermatite al seno

La dermatite al seno, nella maggior parte dei casi, comporta una sensazione di malessere che le donne tendono a palesare grattandosi ripetutamente.

Il continuo contatto con la pelle irritata potrebbe peggiorare la situazione: la pelle irritata tende anche a infiammarsi, incrementando il fattore relativo al fastidio.

Ecco quindi che queste sono le conseguenze che derivano dalla dermatite.

Occorre precisare anche come la sensazione di malessere e nervosismo tenda a palesarsi.

Questo in quanto una donna sente appunto fastidio sulla cute e non riuscendo a trovare un rimedio semplice, potrebbe peggiorare la sua condizione adottando delle strategie che potrebbero non essere assolutamente adeguate.

Cosa comporta la dermatite

Questa patologia, nella maggior parte dei casi, potrebbe essere frutto di un utilizzo di biancheria intima tutt’altro che ottimale che, appunto, provoca costanti irritazioni al seno.

Determinati materiali, presenti nei capi d’abbigliamento, fanno scaturire questo tipo di situazione, quindi bisogna evitare di acquistare prodotti realizzati con sostanze tutt’altro che ottimali per la cute.

Inoltre bisogna anche valutare un altro semplice fattore, ovvero quello relativo alla sudorazione e alla poca igiene che, in molte occasioni, complica la condizione do salute della cute.

Infine si deve parlare anche dell’utilizzo di determinati prodotti che comportano un peggioramento dello stato della pelle, o che appunto sono irritanti e aggressivi per la stessa.

Ecco quindi che bisogna assolutamente valutare tutte queste tipologie di situazioni per capire cosa causa la dermatite.

Come curare la dermatite al seno

Per poterla curare è possibile fare affidamento a un medico che prescrive dei prodotti che si prendono cura della cute ed evitano che l’irritazione possa essere una costante sempre presente.

Inoltre è importante anche cambiare abbigliamento e allo stesso tempo stile alimentare che, appunto, potrebbe essere una delle cause che provocano l’irritazione della cute.

Grazie a questi semplici consigli, quindi, si ha l’occasione di migliorare la propria condizione di salute e fare in modo che la cute possa essere totalmente protetta.

sale amaro: cos’è e a cosa serve

sale amaro cos è e a cosa serve

Parliamo ora del sale di Epsom, definito anche come sale amaro e cerchiamo di analizzare in cosa consiste, quali benefici apporta e come deve essere sfruttato.

Che cos’è il sale amaro

Questo minerale, al contrario del classico sale, è prodotto in grandi quantità a Epsom, una città della Gran Bretagna dalla quale prende il nome il minerale stesso.

Realizzato anche artificialmente da diversi produttori, questo sale si presta a offrire svariate tipologie di utilizzo ma attenzione, in quanto quello escluso tra le tante opzioni è proprio quello in cucina.

Seppur si parli di sale, in quanto la fase di produzione e formazione è sostanzialmente identica a quello che viene utilizzato per cucinare e condire i vari alimenti, questo minerale non deve essere sfruttato per tale scopo.

A cosa serve il sale amaro, gli utilizzi per il giardinaggio

Come primi utilizzi che si possono effettuare di questo sale spiccano quelli relativi all’ambito della coltivazione.

Le recenti scoperte in merito al suddetto prodotto, infatti, hanno messo in mostra come questo permetta di ottenere svariati vantaggi una volta che il suddetto viene adoperato per coltivare le diverse piante.

A contatto con il terreno, infatti, le sostanze che caratterizzano il sale amaro vengono come sprigionate e pertanto è possibile notare come questo prodotto consenta di rendere maggiormente fertile la propria proprietà terriera.

Inoltre è stato anche constatato come il suddetto minerale faccia in modo che gli insetti vengano allontanati dalle coltivazioni.

Pertanto si tratta di un duplice risultato che non deve essere sottovalutato e che torna utile agli amanti del pollice verde.

Il sale amaro e le pulizie domestiche

Un altro utilizzo che si può fare di questo particolare minerale è quello di ingreidente per preparare un detergente in grado di eliminare definitivamente il calcare dalla propria casa.

La composizione del minerale inglese, così come viene definito, agisce direttamente sul calcare rimuovendolo definitivamente, senza lasciare alcuna traccia poco piacevole da vedere.

Inoltre occorre sottolineare come tale prodotto faccia in modo che anche la sporcizia possa essere rimossa.

Per preparare il detergente a base di sale amaro basta semplicemente diluirne tre cucchiai in un recipiente da mezzo litro e mescolare con cura il composto.

In questo modo si ha la concreta opportunità di realizzare un prodotto che potrà essere sfruttato per realizzare delle pulizie perfette.

Il sale amaro e la bellezza

Infine il sale di Epsom permette, in combinazione al succo di limone, di creare una maschera per i capelli, i quali diventano maggiormente lucidi e piacevoli da vedere.

Grazie all’applicazione quotidiana si ha quindi la possibilità di trasformare il proprio look da semplice a estremamente piacevole da vedere, dettaglio da non sottovalutare.

Pertanto, grazie a questo semplice prodotto, si ha l’occasione di rendere la propria chioma forte e lucente.

Inoltre questo minerale è perfetto anche per fare degli scrub perfetti sia sul viso che sul resto del corpo.

Ecco quali utilizza fare di questo minerale.

Addominoplastica per uomo

addominoplastica per uomo

Gli uomini tendono ad assistere ad un aumento del volume della sua vita specialmente dopo i 40 anni.

Lo stress, la mancanza di tempo per fare dello sport e alcune abitudini alimentari improprie possono essere fattori determinanti per lo sviluppo di questo problema.

Pertanto, oggi sono molti gli uomini che decidono di sottoporsi a un’operazione di addominoplastica, per migliorare l’immagine dell’addome e acquisire maggiore fiducia in se stessi.

Cosa è l’addominoplastica?

L’addominoplastica è una pratica chirurgica che viene eseguita per trattare la pelle del ventre, che, a causa di diversi motivi, è resa flaccida ed per operare sui muscoli indeboliti della parete addominale.

Per cui viene impiegata per migliorare l’aspetto generale del punto vita.

Quindi, se non sei soddisfatto dell’aspetto della tua vita, questo intervento ti aiuterà ad agire su questo, risolvendo il tuo malcontento.

Tuttavia, è molto importante sottolineare che non si tratta di un trattamento chirurgico volto a trattare situazioni di sovrappeso.

L’obiettivo principale dell’addominoplastica è, infatti, acquisire un addome piatto, una vita più stretta e scolpita.

Come si realizza l’addominoplastica

L’intervento all’addome dura dalle 2 e alle 4 ore e consiste in primo luogo nel restringimento della pelle dell’addome, allungandola e, in secondo luogo, nel trattamento dei muscoli obliqui dell’addome, rimodellando l’aspetto della vita.

Quindi vengono rimossi la pelle in eccesso e il grasso.

L’incisione viene realizzata nell’addome inferiore.

Le cicatrici sono spesso impercettibili e quando ci sono potrai facilmente nasconderle dagli abiti.

Solitamente l’operazione viene eseguita in anestesia locale o in anestesia generale, a seconda del parere del chirurgo e in accordo con la volontà del paziente stesso.

Dopo questo tipo di intervento, spesso ti sarà richiesto di rimanere in ospedale per una notte.

Se invece sei un paziente obeso o, dopo una dieta drastica ti ritrovi con una grande quantità di pelle cascante sul corpo, potresti aver bisogno di una diversa tipologia di operazione chiamata pannicolulectomia.

Possono sopravvenire complicazioni?

Tutte le operazioni hanno qualche rischio.

Tra i rischi principali possono esserci gonfiore, ecchimosi, accumulo di liquidi, sanguinamento, infezioni, cicatrici e intorpidimento o una alterazione della sensibilità nell’area.

In generale, però, questo tipo di intervento non determina complicazioni di rilievo.

Tuttavia, la guarigione è un processo lento e dovrai condurre una vita più tranquilla, con poche attività impegnative per diverse settimane.

Questa è comunque un intervento chirurgico importante, il cui post operatorio può presentare imprevisti.

Probabilmente dovrai indossare una cintura per una settimana, che ti aiuta il recupero.

Risultati dell’addominoplastica

In generale, i risultati di questo intervento sono assai più efficaci nel genere maschile rispetto ai risultati attesi per le donne, soprattutto per la presenza di muscoli nella zona.

Per cui negli uomini i risultati sono assai soddisfacenti e, dopo questa operazione, potrai vantarti di possedere gli addominali a tartaruga che desideri

Se il tuo fisico però è già in buona condizione e vuoi ottenere solamente la famosa tartaruga che nonostante gli esercizi non ti viene, puoi rivolgerti al chirurgo plastico per richiedergli il pacchetto chiamato six pack addominali, servizio che richiedono molti vip.

Come imparare a fare la verticale

Come imparare a fare la verticale

Fare la verticale è un gioco che da bambine in molte hanno fatto.

Ma come imparare?

Non è così difficile eseguire questo esercizio ma da grandi diventa forse più complesso.

Imparare a fare la verticale:

Step by Step

 

Ci sono diversi passaggi ed esercizi validi ad imparare a fare la verticale, si tratta di eseguirli in progressione abituandovi ad effettuarli con costanza prima di riuscire ad arrivare allo “step finale”.

È possibile riuscire ad effettuare una verticale su due mani senza incorrere in intoppi e andando a costruire questa capacità step by step come riportato poco sopra, ottimizzando il tempo necessario e senza troppi sforzi.

Step 1

Il primo passaggio o step prevede di appoggiare i talloni contro il muro oppure su una spalliera, tenendo il peso appoggiato unicamente sulle punte ed il tallone sollevato, le gambe andranno a distendersi completamente e l’addome risulterà incavato mentre lo sguardo sarà orientato verso i piedi, le mani distese e che vadano a formare una linea con il busto senza dividere la V che si è formata tra il busto e le gambe.

Step 2

Una volta che il livello uno lo avrete superato e vi sarete abituate ad effettuarlo senza eccessivi sforzi, potete passare al secondo step.

Questo secondo passaggio prevede di far diventare dinamico l’esercizio precedente, qualora ciò non dovesse avvenire, è opportuno fermarsi e fare un passo indietro tornando al primo livello.

L’esercizio parte come quello del primo step da qui, andrai a piegare le braccia allungando il corpo senza cedere sulla V che da la forma all’area busto-gambe e scendendo progressivamente a gomiti chiusi e sguardo rivolto verso i piedi, giungendo a sfiorare con la testa e tornando su.

Il tallone quando effettui questo secondo passaggio, e durante l’intera esecuzione dell’esercizio deve restare sollevato, le mani si distanziano ad una larghezza pari a quella delle spalle, le dita rimangono aperte ed il peso va distribuito sull’intera superficie della mano.

L’ addome in questa posizione dovrà essere incavato e spingere all’interno le viscere. Prosegui distendendo le braccia e facendo ritorno alla posizione di partenza, per poi ripetere l’esercizio.

Step 3

In questo terzo passaggio dovrai mettere le mani a tre spanne dal muro, portare poi le gambe contro la parete e distenderle appoggiando il collo del piede e rivolgendo lo sguardo verso il muro, da tale posizione facendo un lieve sforzo con il collo del piede contro la parete, vai a cercare la retroversione massima del bacino.

Si deve mantenere la spinta massima fin quando non si avverte che le spalle non resistono più, giunti a questo punto devi raccogliere le ginocchia al petto e scendere. Tale esercizio va ripetuto per 2 settimane.

Step 4

Sei giunto ad un livello che ti permette di fare la verticale, visto che gli esercizi preparatori ti hanno portato ad un livello di buona resistenza per poter stare in spinta sulle mani a testa in giù

In conclusione devi solo ricordare i passaggi importanti:

• spingere continuamente con le spalle

• avere le braccia distese

• rivolgere lo sguardo verso la parete

• effettuare una retroversione del bacino e addome in tenuta

• avere e mantenere le gambe distese e le punte che spingano verso il soffitto

alluce storto: cos’è e come curarlo

alluce storto

L’alluce storto, o valgo, è un disturbo da cui sono colpite specialmente le donne: sembra che possa interessare il 40 % delle donne italiane; non va sottovalutato perché, peggiorando, può causare dolore e infiammazione che arrivano ad interessare tutto il piede, e non solo.

Infatti, i piedi ci consentono di stare diritti e di tenere in perfetto allineamento la colonna vertebrale; un alluce valgo che procura dolore, crea un’andatura anomala, con conseguenze inevitabili e dannose sulla postura, sulle ossa del bacino e sulle gambe.

Questa patologia insorge, generalmente, tra i 40 e i 60 anni e, nelle forme giovanili, anche all’età di 20-25 anni.

Cos’è l’alluce valgo? I sintomi con cui si manifesta

L’alluce valgo è la causa di una deformità del piede, nella parte anteriore, dovuta alla deviazione dell’alluce in direzione delle altre dita; progressivamente, la base dell’alluce, all’altezza del primo metatarso, si sposta verso l’esterno, formando la cosiddetta “cipolla”, una deformazione che, spesso, è interessata dall’infiammazione della borsa mucosa che si trova alla base dell’alluce: la borsite.

L’infiammazione causa dolore e difficoltà, sia in una deambulazione corretta che nell’uso delle scarpe, per lo sfregamento inevitabile a cui la deformazione è sottoposta.

Con il passare del tempo, l’alluce devia sempre di più verso le altre dita del piede e questa situazione può causare una deformità anche nelle altre dita, come il dito a martello, e un dolore molto fastidioso, la metatarsalgia.

Cause

All’origine di questa patologia può esserci un problema causato dalla biomeccanica scorretta del piede, come, ad esempio, nel caso del piede cavo; questo problema, frequente nei bambini e negli adolescenti, si può diagnosticare valutando l’arcata plantare, attraverso l’impronta del piede, con un esame baropodometrico.

Inoltre, alcuni tipi di calzature, sollecitano il piede in modo tale da contribuire al peggioramento del problema. il piede che poggia per terra, senza scarpe, divide il carico del corpo per il 45% sulle dita e per il 55% sul tallone; con un tacco di 9 cm, sull’avampiede grava un carico dell’80% e sul tallone solo del 20%.

Questo spiega perché le scarpe con i tacchi alti contribuiscono ad aggravare l’alluce valgo.

Nell’insorgenza di questa patologia non sono escluse delle cause di natura ereditaria oppure la predisposizione genetica.

Come si effettua la diagnosi

Per poter individuare le cure o i trattamenti necessari, occorre farsi visitare da un ortopedico, il quale eseguirà un esame obiettivo del piede e chiederà di eseguire una radiografia con il carico sul piede, ovvero nella posizione eretta; in questo modo, è possibile definire il grado del valgismo e ricevere le indicazioni sulle cure del caso.

Come si cura

In alcuni casi, quando la patologia è in una fase iniziale, può essere consigliato l’utilizzo di un plantare, per evitare un peggioramento, oppure di un tutore in silicone, per cercare di mantenere l’alluce nella giusta posizione; tuttavia, correggere l’alluce valgo è possibile solo con una delle tecniche chirurgiche che, di volta in volta, vengono scelte in base alla gravità della deformità, all’età e alle condizioni generali del paziente o al fatto che siano interessate altre dita.

Rimedi naturali

Ci sono dei rimedi che consentono di alleviare il dolore dovuto all’alluce valgo; tra questi, può procurare sollievo un unguento o una crema a base di arnica, ricavata da una pianta officinale: riduce dolore e gonfiore, con il suo effetto antinfiammatorio, analgesico e decongestionante.

Con l’argilla verde, dalle note proprietà antiinfiammatorie, mescolandola con poca acqua, si crea un impacco da lasciar agire per 30 minuti: elimina il calore e rilascia ioni; l’olio di ricino, scaldato leggermente e applicato con una garza, stimola la circolazione del sangue, alleviando il dolore: il trattamento può essere ripetuto due-tre volte, quotidianamente.

Qui trovate tutte le  informazioni sull’alluce valgo

Nomi degli angeli: quali sono i pià conosciuti

nomi degli angeli

Quali sono i nomi angelici più conosciuti e meno noti?

Oggi presentiamo un elenco in ordine alfabetico di una serie di nomi di angeli.

Con la lettera A:

Adonai: uno degli elohim.

Amitiel: un angelo della verità.

Anael: l’angelo che influenza l’amore, la passione e la sessualità.

Araqiel: dalle due lettere AR di ariano questo è l’angelo che avrebbe dominio sulla terra.

Ariel: il cosiddetto “Leone di Dio”, un angelo di protezione.

Azriel: l’angelo della distruzione.

Con la lettera B

Baradiel: angelo deputato alla grandine.

Bath Kol: angelessa femminile deputata alla profezia divina.

Bethor: uno dei sette angeli che comanda la provincia del paradiso.

Con la lettera C

Cassiel: l’angelo del pianeta Saturno.

Chayyliel: angelo il cui nome indica un “esercito”.

Con la lettera D

Dalquiel: angelo principe del terzo cielo.

Domiel: angelo che tiene in custodia la sesta sala del settimo cielo.

Dumah: l’angelo deputato al silenzio.

Con la lettera E

Eae: angelo che tende ad ostacolare l’avanzata dei demoni.

Erathaol: uno dei sette grandi angeli arconti.

Eremiel: angelo che presiede l’Abisso e l’Ade secondo la tradizione pagana greca riveduta e corretta dal monoteismo.

Con le lettere G ed H

Gamaliele: l’angelo che afferra gli eletti in cielo.

Hadriel: angelo custode delle porte del vento orientale.

Hamon: un principe angelo che si trova in paradiso.

Harahel: quell’angelo che sovraintende alle biblioteche.

Con la lettera I ed L

Iaoel: un angelo del signore; che sovraintende alle visioni.

Leo: un angelo che ostacola i demoni.

Con le lettere J e K

Jaoel: un angelo custode che vive nel settimo cielo.

Jeduthun: angelo il cui nome assume significato di: “maestro di ululato”.

Kabshiel: un angelo di grazia.

Kakabel: l’angelo che governa stelle e costellazioni.

Kerubiel: angelo principe dei cherubini.

Con le lettere L ed M

Lahabiel: angelo che protegge le persone dagli spiriti maligni.

Laylah: angelo che controlla e protegge il parto.

Marmaroth: angelo che ostacola il destino.

Mitatron: angelo del terzo cielo.

Con le lettere N ed O

Nahaliel: angelo che gestisce i corsi d’acqua correnti.

Nanael: l’angelo che gestisce scienze e filosofia.

Orphamiel: angelo conosciuto come “il grande dito del Padre”.

Con le lettere P, Q ed R

Phaleg: uno dei sette angeli che dominano le province del cielo.

Purah: angelo dell’oblio.

Qaspiel: l’angelo che governa la luna.

Raguel: l’angelo che veglia sul comportamento degli angeli.

Rahab: l’angelo della morte, della distruzione, e del mare.

Remiel: è quell’angelo che porta le anime al giudizio.

Rikbiel: l’angelo che sovraintende al carro divino, è il padrone delle ruote.

Con le lettere S, T ed U

Sablo: angelo di grazia e protezione.

Seraphiel: capo angelo degli angeli serafini.

Sophia: angelo il cui nome assume il significato di “saggezza”.

Temperanza: l’angelo dell’elisir di vita.

Theliel: angelo principe d’amore.

Uzziel: angelo cherubino il cui nome assume il significante di “forza di Dio”.

Con le lettere X, Y e Z

Xathanael: il sesto angelo creato da Dio.

Yabbashael: un angelo della terra il cui nome assume il significante di “terraferma”.

Zaapiel: un angelo punitore delle anime malvagie.

Zachariel: l’angelo governatore del pianeta Giove.

Zagzagel: l’angelo principe della Torah e della saggezza.